Concorso per presidi, arriva la stangata: 23mila bocciati, ma lo scontro è sulle soglie regionali

Concorso per presidi, arriva la stangata: 23mila bocciati, ma lo scontro è sulle soglie regionali

La prima prova manda a casa il 92% dei 25mila candidati, ma i punteggi minimi in base ai posti nella regione di appartenenza non vanno giù agli aspiranti dirigenti: nuova pioggia di ricorsi.

L’Italia è una Repubblica fondata sui ricorsi», scherza così un docente sui social nell’apprendere che sulle pagine degli addetti ai lavori girano già i nomi di avvocati di settore che potrebbero seguire gli aspiranti candidati a preside nelle pratiche di ricorso dopo la super selettiva. La maxi «scrematura» era attesa ma i numeri sono comunque spaventosi: su 25 mila candidati ne sono passati 2mila. Quindi 23 mila sono stati bocciati e non andranno alla prova scritta. Ma bisogna fare chiarezza: se questi numeri di taglio erano noti (sarebbe passato il triplo dei promossi rispetto ai posti disponibili a livello regionale), ad accendere lo scontro sono le soglie di voti stabilite su base regionale.

Lo scontro sui voti minimi per passare allo scritto
Ciò che non va giù a molti è il criterio usato. Ogni regione ha un numero di presidi da nominare e la selezione (numeri disponibili e voto minimo per la promozione) è stata decisa in base a questo. Quindi, regioni con tanti candidati ha avuto una soglia di voto minimo più bassa, regioni con pochi posti una soglia più alta. Un calcolo matematico che fa arrabbiare: un professore più preparato in una regione con pochi posti magari è stato bocciato, un altro con voto finale meno alto magari è passato perché concorreva in una regione con più necessità di presidi.

Facciamo qualche esempio: in Piemonte, dove ci sono parecchi posti, la soglia della promozione è stata abbassata a 35/50 (si passava se si azzeccavano 35 risposte su 50), mentre nel Lazio e in Calabria bisognava ottenere 37/50 e in Marche e Puglia a 38/50. Tanti i candidati che faranno ricorso, con un precedente poco felice: già in passato contestazioni di questo genere hanno avuto vita breve e il ricorso non è andato a buon fine. Come a dire, ci si inchina alla matematica, poco importa della preparazione effettiva.

Gli argomenti aggiunti 36 ore prima della prova
Tra i motivi dei voti bassi, però, ci sono state le domande inattese. «È mancato un repertorio fisso, ci sono stati argomenti aggiunti all’ultimo», conferma un insegnate genovese, che deve ancora sapere il voto ma che è certo di non aver superato le aspettative e la soglia minima.

Come noto, a caratterizzare il concorso di giovedì scorso, la beffa di una parte di repertorio aggiunta 36 ore prima della prova, nello sconforto e rabbia generali. «È impossibile provare a memorizzare migliaia di articoli di leggi», ripetevano i candidati a poche ore dalla prova , che si è svolta su base regionale. C’è chi ha quasi azzeccato le percentuali, il giorno prima della preselettiva. «L’80% sarà fattibile ma il restante 20%, ovvero 6 domande su 50, premierà chi ha una preparazione quasi da notaio, non chi aspira a guidare una scuola», diceva un candidato della regione Lombardia.

La parola ai legali
«Sono diversi i motivi di ricorso nei confronti di questa tornata concorsuale», ha spiegato spiega al quotidiano online di settore La Voce della Scuola Guido Marone, avvocato dalla lunga esperienza in questo settore. «C’è la questione dei quadri di riferimento pubblicati solo 36 ore prima e comunque la disparità rispetto alle precedenti procedure concorsuali quando invece era stato pubblicato un vero e proprio repertorio delle domande e il meccanismo con il quale è stata strutturata la prova preselettiva, stabilendo di fatto delle soglie di accesso differenziate per regione nonostante il concorso resti un concorso nazionale seppure svolto su base regionale, con l’ effetto che a parità di test sostenuto ci sono regioni dove si potrà andare avanti ed altre dove invece si è bocciati». A conferma della volontà di migliaia di bocciati di fare ricorso, un sito citato dallo stesso legale, https://www.leggescuola.it/ricorsi/ricorso-concorso-dirigenti-scolastici-2024-mancato-superamento-prova-preselettiva/, dove ci sono già tantissime domande e richieste di chiarimento su di un concorso «mal concepito».

Fonte: LA STAMPA del 29 maggio 2024

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